Scrittura Autobiografica

Si dice che la scrittura sia una panacea per il mal di vivere.

Io l’ho provata, e ti assicuro che è stata fondamentale per conoscermi meglio,

prendere coscienza di me stessa, alleggerirmi senza remore,

rinnovare la mia energia e mantenere viva la creatività.

 

Sì, redigere un diario quotidiano, scrivere un racconto

o realizzare un testo autobiografico può fare tutte queste cose assieme.

Scrivere è guardare in faccia alle emozioni, portare fuori i pensieri, indagarli con consapevolezza,

ascoltarli con obiettività e metterli in ordine, andando oltre la traccia d’inchiostro lasciata dalla penna.

 

In particolare, è fondamentale per sondare quel substrato di negatività nascosto nell’inconscio,

che può incancrenirsi e diventare una zavorra emotiva, ostacolo per una condizione serena.

Se hai avuto esperienze che ti hanno segnato nel profondo, la scrittura può esserti di supporto.

Con il suo potere terapeutico, ti aiuta a districare ciò che non hai compreso,

a prenderti cura di te stesso, e a rimodularti rispetto a ciò che ti ha fatto male.

 

La scrittura non guarisce, ma può essere efficace per affrontare traumi e lutti, elaborare sofferenze acute,

trovare una via percorribile verso il cambiamento e riportare benessere nella vita.

Ti starai chiedendo come posso aiutarti in questo.

Se stai leggendo questa pagina, probabilmente anche tu ami scrivere di te stesso.

Magari vorresti vedere pubblicato il tuo manoscritto

o, semplicemente, affinarlo con l’aiuto di uno sguardo esperto.

Sarò molto contenta di affiancarti come editor.

Prima di metterti al lavoro con il tuo diario quotidiano o un libro autobiografico,

magari potrebbero interessarti i suggerimenti che fornisco qui di seguito.

Con occhio obiettivo, valuterò le potenzialità ed evidenzierò le debolezze,

migliorando il testo di partenza e portandolo al livello di naturalezza e fruibilità che il lettore si aspetta.

 

Ma tu non sentirti da meno, sappi che tutti gli autori, anche i migliori,

sottopongono il loro lavoro a un curatore editoriale.

Chi scrive un testo, nonostante le numerose riletture, finisce per restarvi intrappolato con la mente.

Il coinvolgimento è così intenso da impedirgli di riconoscere le mancanze e a volte di coglierne il valore.

Indicazioni per scrivere la propria autobiografia

Stai pensando di mettere nero su bianco la tua storia di adozione, oppure una particolare esperienza che ti ha fatto crescere, ha influenzato la tua esistenza e il tuo pensiero, ha segnato la tua vita in senso positivo o negativo, e ti ha fatto diventare la persona che sei oggi.

Sei convinto che condividerla ti aiuterebbe a esorcizzare attimi difficili, a superarli definitivamente in modo da poter rivolgere le tue energie verso un capitolo nuovo della tua vita e un futuro più consapevole.

Ritieni che narrarti e condividere il tuo vissuto potrebbe spiegare meglio te stesso alle persone più vicine, essere di insegnamento a chi si è ritrovato nella medesima situazione o a chi non l’ha mai sperimentata. 

Ecco alcuni suggerimenti per:

  • definire la tua voce di scrittore;
  • predisporti alla scrittura in modo da eliminare le zavorre emotive;
  • disegnare, sviluppare e approfondire la tua storia, trovando le parole più adatte;
  • sentire il suono e l’equilibrio del tuo racconto;
  • conoscere in cosa consiste l’editing, o revisione del testo.

Raccogli le idee

Prima di dedicarti alla stesura del capitolo I, raccogli le idee e le immagini che comporranno la tua storia.

Chiediti innanzitutto:

  1. Che cosa sento il bisogno di raccontare di me, della mia esperienza adottiva e della mia vita più in generale?
  2. Quali sono gli episodi fondanti, gli eventi in cui riconosco delle svolte, i momenti di consapevolezza, le piccole e grandi cose che hanno fatto la differenza?
  3. Se ti è capitato di leggere un’autobiografia che ti ha colpito, puoi ispirarti ad essa. Verifica come è stata strutturata e raccontata.

Imposta la storia

Puoi scegliere di ripercorrere la tua vita seguendo un ordine cronologico (ad esempio, nel caso dell’adozione: il prima -> l’adozione -> il dopo), oppure impostare la storia sulla base delle tematiche che vuoi trattare, delle tappe fondamentali della tua vita, mappando i luoghi dove sei stato (che siano luoghi reali o dell’anima), osservando e prendendo nota dei piccoli dettagli. Raccontati a tutto tondo, non tralasciando la vita professionale, che cosa ti appassiona nel tempo libero, i particolari originali della tua giornata.

La regola delle 5 W

Indica luoghi e date che sono stati importanti, cita le persone che si sono rivelate fondamentali in negativo e in positivo per la tua crescita. Applica più possibile la regola delle 5 W (Who, What, Where, When, Why – Chi, cosa, dove, quando, perché) per contestualizzare la storia e i vari episodi.

Cosa raccontare della propria adozione

Parlando della tua adozione, soffermati sugli aspetti e sugli accadimenti positivi e negativi, evidenzia le difficoltà che hai vissuto arrivando nel nuovo mondo, il momento della rivelazione, le criticità in famiglia, il rapporto con i fratelli/le sorelle, le incomprensioni a scuola con insegnanti e coetanei, gli ostacoli legati all’inclusione e all’accoglienza nel luogo di lavoro e nella società in genere, i ricordi della vita precedente, il viaggio verso le origini se lo hai già compiuto, se sei stato aiutato e accompagnato dalla famiglia adottiva, se hai trovato dei superstiti della famiglia originaria e sei in contatto con loro.

Show, dont’ tell

Rendi il racconto originale descrivendo le tue emozioni rispetto all’adozione, se ti senti amato, integrato e realizzato. Lascia trapelare tra le righe il tuo pensiero rispetto alla tua esperienza adottiva (show don’t tell – mostra invece di raccontare).

Quando scrivere

Cerca di scrivere tutti i giorni, prendilo come un impegno. Trova un posto tranquillo dove concentrarti e chiudere fuori il mondo. Un sottofondo musicale gradito può essere di aiuto.

La prima stesura

Nella prima stesura non preoccuparti della forma. Questa è la fase in cui ci si libera di tutto quanto abbiamo dentro. È normale che i pensieri sgorghino in modo disordinato, e che le parole e i concetti che avrai messo nero su bianco ti appaiano confusi e insulsi se li rileggi subito dopo.


Non farti prendere dallo sconforto e dalla tentazione di accartocciare i fogli per gettarli in pattumiera: tutto quanto scaturisce spontaneo dalla nostra mente costituisce la parte più autentica di noi e può essere riordinato e valorizzato successivamente.

Non buttare niente, una riflessione ti può essere utile in seguito, anzi, se ti viene un’idea interessante mentre fai altro, annotala, perché i pensieri sono fugaci, si dissolvono in fretta nella nostra mente oberata di stimoli, ed è difficile poi recuperarli.

 

È di grande aiuto tenere un diario, dove registrare ogni giorno tutto ciò che viene in mente: fatti, riflessioni, ricordi. Questo esercizio quotidiano allena la mente a sentire e osservare, e ti fornirà materiale prezioso da utilizzare.

Staccati dal tuo scritto

Lascia decantare il tuo scritto per qualche giorno, così potrai riconsiderarlo con il distacco necessario, come se fossi tu il lettore.

 

A mente fresca, metti ordine nei concetti, sistema la forma analizzando il fraseggio:

  • le frasi sono scritte in modo comprensibile?
  • Lo stile è buono (ci sono sostantivi ripetuti, troppi aggettivi, verbi banali, espressioni gergali)?
  • La punteggiatura è corretta?
  • La narrazione funziona?
  • Sono presenti dettagli inutili?
  • Ti sei dilungato eccessivamente su alcune parti che non sono funzionali al racconto?

 

Chiedi aiuto nella rilettura a un familiare o a un amico: meno coinvolti di te nel testo, possono darti pareri preziosi.

La scrittura è esercizio

Tieni presente che pochi nascono scrittori provetti.

La scrittura è una questione di esercizio, migliora con la pratica che deve essere costante. Non stancarti di girare le frasi e di migliorarle.

 

Una buona strategia per arricchire il proprio vocabolario consiste nell’annotare su un quaderno termini, aggettivi, verbi, frasi, espressioni e dialoghi che ti hanno colpito durante la lettura di un libro o di un articolo, la visione di un film, l’ascolto di un podcast o semplicemente delle persone intorno a te, così da poterli riutilizzare e rielaborare nel tuo manoscritto.
Più parole conosci, più sarai in grado di districare ed esprimere in modo chiaro e ordinato i tuoi pensieri più profondi. Sarai sorpreso di quanto il tuo stile può migliorare a distanza di settimane e mesi!

Aiutati con il dizionario

Per verificare i significati delle parole e variare il lessico, procurati un buon dizionario della lingua italiana e un dizionario dei sinonimi e contrari. In commercio esistono strumenti nuovi per lo scrittore, come i dizionari combinatori. Se non hai previsto queste spese, puoi sfruttare le possibilità offerte da internet (dizionari online, articoli specifici per ricavare la terminologia di un dato argomento o settore).

La fase dell’editing

Tra la prima e la seconda bozza ci sarà l’editing, cioè la revisione del testo per renderlo adatto alla pubblicazione, dare più forma alla tua narrazione personale e svilupparla in modo coinvolgente, rispettando la forma e la fluidità dello stile:

  • sistemazione degli errori e delle incongruenze nella trama e nella costruzione dei personaggi,
  • controllo della tenuta e della solidità dei contenuti, della disposizione logica e coerente di temi e argomenti,
  • analisi dell’impostazione di voce, tono e ritmo,
  • miglioramento dell’espressività,
  • verifica accurata del fraseggio per quanto attiene grammatica, lessico e sintassi,
  • cura della forma e della fluidità dei periodi,
  • valutazione della punteggiatura e sua aderenza a specifiche norme editoriali.

Quando ti verrà restituito il testo, nella seconda bozza farai un lavoro accurato di pulizia e miglioramento, seguendo le indicazioni dell’editing, se necessario modificando e riscrivendo parti del testo, sviluppando e approfondendo i punti segnalati.

La correzione bozze

Tra la seconda e la terza bozza, ci sarà un editing leggero / correzione bozze, che consiste nell’eliminazione di refusi ed errori di battitura. Quando ti verrà restituito il testo, inserirai le correzioni nella terza bozza e poi farai un’attenta rilettura finale. In base al risultato ottenuto, deciderai se auto-pubblicare il manoscritto o proporlo a una casa editrice.

A questo punto, hai tutte le informazioni per metterti a scrivere la tua storia. Adesso ti sembreranno una montagna, ma con l’abitudine ti verrà spontaneo metterle in pratica, e se ne terrai conto, ti risparmierai molte perdite di tempo e momenti frustranti.

 

Non sai come e quando iniziare?
Ricordati che non esiste un momento giusto per scrivere, bisogna soltanto decidere di cominciare.

 

E allora, buona scrittura!
Alessandra Pritie Maria