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Maudi – Una vita a colori

“Penso che sei l’unica della famiglia che ha trovato la felicità. Non intendo morire piena di rimorsi: mi rammarico di non aver lasciato che restasse a te.”

“Di che parlate?”

“La tua bambina.”

“L’avete fatto solo per proteggermi, lo so bene. Insomma, lei era deformata, perciò è successo.”

“Non era deformata.”

“Non era deformata? Perché allora è morta?”

“Non lo è.”

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“Charles l’ha venduta a una famiglia benestante. Non pensavamo che tu fossi in grado di occuparti di una bambina; quindi, Charles ed io la demmo via. Ci è stato detto che è molto felice e sta bene”.

Questo è uno dei momenti più toccanti del film “Maudie – Una vita a colori”. Riguarda una conversazione tra Maudie e sua zia Ida.

“Maudie – Una vita a colori” è un film biografico del 2016 diretto da Aisling Walsh, che racconta la vera storia di Maud Lewis, una pittrice folk canadese. La vicenda è parecchio commovente senza cadere nel facile sentimentalismo, anzi mantiene un tono crudo e realistico che rende giustizia alla vera storia di Maud Lewis​.

Il film cattura l’essenza della vita e dell’arte di Maudie, mettendo in luce il suo spirito indomabile e il suo straordinario talento, nonostante le avversità. Celebra la resilienza e la capacità di Maud di trovare bellezza e significato attraverso la sua creatività​.

La trama segue Maud Dowley (interpretata da una stratosferica Sally Hawkins), una donna affetta da artrite reumatoide che la rende fisicamente fragile e spesso derisa dalla sua famiglia e dalla società. Nonostante le difficoltà, Maud possiede un talento artistico innato e una passione per la pittura.

Charles è il fratello privo di scrupoli di Maudie. Dopo la morte dei loro genitori, Charles vende la casa di famiglia senza consultare Maud, costringendola a vivere con sua zia Ida, severa e restrittiva. La sua decisione non solo priva Maud della sua casa, ma anche della sua indipendenza e stabilità, aggravando ulteriormente le sue difficoltà già esistenti dovute alla sua malattia e alla povertà.

Un’altra scena rilevante del film è quando Maud, con la sua abituale franchezza, parla con il marito Everett (interpretato da Ethan Hawke) della sua arte come forma di conforto e di espressione personale, dicendo: “Sono al massimo della felicità quando ho un pennello davanti a me.”

Per Maudie, la pittura diventata una sorta di rifugio, un modo per elaborare il suo dolore e la sua perdita: da giovane, era rimasta incinta e aveva dato alla luce una bambina. Tuttavia, la sua famiglia, preoccupata per la sua salute fragile e la sua presunta incapacità di prendersi cura della neonata, aveva deciso di darla in adozione senza il consenso di Maud.

La notizia viene data a Maud con la falsa informazione che la bambina è morta, lasciandola devastata e con un senso di perdita che la accompagna per tutta la vita. Un evento che segna profondamente Maud, aggiungendo un ulteriore strato di dolore alla sua esistenza già complicata dalla malattia e dall’isolamento sociale.

Nel corso del film, questa ferita si rivela essere una delle motivazioni più profonde del carattere di Maud e della sua arte. La sua pittura diventa un mezzo attraverso il quale può esprimere le sue emozioni, i suoi ricordi e forse anche il suo dolore per la figlia perduta. L’arte, quindi, non è solo un modo per decorare la casa o guadagnare da vivere, ma anche una forma di terapia e di espressione personale.

A un certo punto della sua vita, Maud decide di lasciare la casa di sua zia per cercare indipendenza. Risponde a un annuncio di lavoro per una governante pubblicato da Everett Lewis, un burbero e solitario pescatore e venditore di legna. Everett è spesso brusco e insensibile, mostrando poca considerazione per i sentimenti e il benessere di Maud. Nonostante questa durezza iniziale, col passare del tempo, la relazione tra Everett e Maud evolve. La gentilezza e il talento di Maud cominciano a scalfire la durezza di Everett, mostrando un lato più tenero e vulnerabile di lui. Everett inizia ad apprezzare e a sostenere il talento artistico di Maud, permettendole di dipingere la loro piccola casa e di vendere i suoi dipinti.

Dopo il matrimonio, la casa di Everett diventa la tela su cui Maud esprime il suo talento artistico, dipingendo ogni superficie disponibile con scene vivaci e colorate della natura e della vita quotidiana. Col tempo, le sue opere attirano l’attenzione dei turisti e dei media, trasformandola in una figura di spicco dell’arte folk canadese.

Maud, nonostante la sua condizione fisica debilitante, continua a dipingere fino alla fine dei suoi giorni, lasciando un’eredità artistica che continua a ispirare molti.

La casa di Maud, un tempo modesta e trascurata, divenne un’attrazione locale grazie alle sue decorazioni artistiche, e oggi è conservata presso l’Art Gallery of Nova Scotia. Durante la sua vita, Maud vendette i suoi dipinti per pochi dollari, ma oggi le sue opere sono molto ricercate e apprezzate.​

Preparati a versare qualche lacrima e tieni a portata di mano dei kleenex: vedere Maudie, con la sua andatura zoppicante, percorrere chilometri sterrati con una determinazione incrollabile stringe il cuore. Nonostante le sue difficoltà fisiche, la sua forza di volontà e il suo desiderio di non arrendersi mai sono fonte di ispirazione. Questo contrasto tra la sua fragilità fisica e la sua forza interiore è uno degli aspetti più potenti del film.

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