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A Mercedes

Questo messaggio lo lancio nell’etere. Chissà Mercedes, forse ti arriverà, a distanza di anni da quando ti ho conosciuta – io neomamma adottiva e tu madre adottiva più avanti nel percorso con tutto quello che oggi so e comprendo dell’essere genitore adottivo.

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Ti ho incontrata una sera, insieme a tuo marito, e ho capito subito che tipo di persona eri: una madre che lottava ogni giorno con amore, anche se quel legame ti annientava. Percepivo quanto ci avevi provato, quanto profondamente amavi tua figlia, nonostante le difficoltà immense che vivevate insieme. Ma, come entrambe abbiamo imparato, anche con tutto l’amore e le esperienze alle spalle, certe sfide vanno oltre la nostra capacità di controllo e innescano un senso di sopravvivenza.

Tante somiglianze, due storie che in parte si intrecciano. Entrambe le nostre bimbe erano arrivate dall’India, la mia a quasi 4 anni, la tua intorno ai 6. Le nostre vite, seppur diverse, erano segnate da un filo comune fatto di desiderio, amore, determinazione e fatica.

Si dice che allevare un bambino adottato sia un atto d’amore, ma io penso che sia una scelta di vivere un’esperienza profondamente diversa dalla maternità biologica. L’adozione non è semplicemente dare una casa a un bambino abbandonato, come sostiene una persistente visione antiquata e favolistica: è un percorso di crescita reciproca, in cui la famiglia accoglie un bambino ferito, lo inserisce in un contesto protetto e amorevole, cercando di creare le condizioni necessarie perché quel bambino possa esprimere il proprio potenziale umano. Allo stesso tempo, i genitori riconoscono che quel bimbo è altro rispetto a loro e si arricchiscono di un’esperienza diversa.

Come te, anch’io all’inizio ero abbastanza certa di potercela fare, che tutte le difficoltà immaginabili si potessero superare. Sentivo la forza della mia esperienza di madre biologica, di sorella adottiva, e di figlia adottiva con un vissuto di abbandono, istituzionalizzazione e adozione simile a quello della mia bimba. Ma, come entrambe abbiamo imparato, non tutto è prevedibile. Quando ci si trova a confrontarsi con traumi infantili che segnano talmente nel profondo, noi genitori lottiamo contro i mulini a vento. Questi ostacoli immensi – problematiche legate alla personalità, ferite emotive gravi, lentezze nella comprensione della realtà – limitano il nostro ruolo di guida nella loro vita, fino a farci sentire schiacciati, sopraffatti.

Questa è la grande sfida che molti più genitori adottivi di quanto sembri si trovano ad affrontare, spesso senza il supporto necessario e con il peso di domande e colpe che nessuno dovrebbe portare da solo. Tu sei stata coraggiosa a raccontarlo, mentre tanti tacciono per paura di essere giudicati.

Oggi, con una maggiore comprensione del cammino adottivo, so bene quanto siano pesanti le responsabilità che spesso, ingiustamente, ci addossiamo. A te, Mercedes, e a tutti i genitori adottivi che vivono difficoltà estreme con figli portatori di dolori profondi, voglio dire che non siamo impreparati per negligenza. Non siamo colpevoli se non abbiamo saputo, potuto o avuto i mezzi per gestire prontamente situazioni che vanno oltre la genitorialità.

Allevare un bambino adottato può essere estremamente faticoso, specialmente quando arriva grande o con bisogni speciali di tipo sanitario, psicologico o educativo. Alti livelli di stress e il senso di impotenza e isolamento sono sentimenti comuni. La realtà è che ci sono difficoltà che nessuna idoneità, per quanto accertata in modo accurato, può davvero anticipare. Molti bambini sono dichiarati “adottabili” senza una valutazione completa della loro storia e delle loro problematiche, che spesso remano contro il percorso d’adozione stesso.

Forse anche tu, come tanti altri, ti sei sentita lasciata sola da chi avrebbe dovuto offrirti una guida e rispondere adeguatamente ai bisogni di tua figlia e della tua famiglia.

Anche quando l’adozione riesce ed è fonte di soddisfazione per tutti i componenti familiari, il cammino può essere punteggiato di difficoltà. Purtroppo, all’epoca del nostro incontro – e non è passato poi così tanto tempo – i professionisti esperti in adozione erano pochi, e oggi non sono diventati molti di più. Ritengo che i veri esperti in adozione siano coloro che, oltre alla preparazione accademica, conoscono a fondo le vicissitudini dell’adozione. Mi auguro che in futuro ci siano adulti adottati formati in queste professioni di aiuto.

E così, quando le risorse sul territorio sono insufficienti e le risposte mancano, ciò che resta è costruire una comunità di supporto tra noi. È quello che abbiamo fatto con PuntoAdozione, in collaborazione con l’Associazione AMA. I nostri gruppi online di automutuoaiuto per l’adozione stanno offrendo sostegno a tante famiglie che si sentivano isolate nelle loro difficoltà. Perché chi vive la stessa esperienza può capire senza giudicare, offrendo un ascolto autentico. È un sollievo sapere che c’è qualcuno che può guardarti negli occhi e dirti: “So cosa stai passando”, magari condividendo un’esperienza che ha fatto la differenza anche per lui.

Questo messaggio è per te, Mercedes, per dirti che hai fatto del tuo meglio, anche se un sistema impreparato ti ha fatto dubitare di te stessa. È anche per tutti quei genitori adottivi che si trovano di fronte a sfide insormontabili e che, troppo spesso, portano il peso di colpe che non appartengono loro. Quello che vivono è parte di un cammino complesso, in cui amore e impegno sono stati autentici, anche di fronte a difficoltà che nessuno poteva prevedere, e in cui amore e impegno purtroppo non sempre bastano.

Per tutti i genitori che attraversano queste tempeste, non ci sono colpe per l’amore che avete donato, solo la certezza che avete fatto tutto ciò che potevate nel momento in cui l’avete fatto.

Con tutto l’affetto e la comprensione possibile,
una figlia adottiva, sorella adottiva, madre adottiva e biologica

Note:

Di recente mi sono imbattuta nella storia che Mercedes ha condiviso pubblicamente su vari portali web. Sebbene la sua esperienza sia stata talvolta interpretata come esempio di ‘genitore inadeguato’ da chi l’ha divulgata, credo che, con il passare degli anni, meriti di essere riletta con attenzione, alla luce di ciò che oggi comprendiamo meglio anche sugli aspetti più complessi dell’adozione.

Chi desidera aderire ai Gruppi di Automutuoaiuto online nell’Adozione, può scrivere a: info@puntoadozione.it. La partecipazione è gratuita.

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